LO SVILUPPO SOSTENIBILE




“Lo sviluppo sostenibile è quello che provvede al soddisfacimento dei bisogni delle
generazioni presenti senza compromettere la possibilità di soddisfacimento dei bisogni di quelle future” ( Rapporto Brundtland).

Oggi come oggi si parla molto spesso di sviluppo sostenibile. Si tratta di una possibile soluzione a molti dei problemi che ci circondano, primo fra tutti quello ambientale; è una soluzione che se sarà attuata potrà aiutarci in maniera concreta a migliorare e “risanare” il nostro ambiente.

Ma intanto cos’è concretamente lo sviluppo sostenibile?

In verità è una forma di sviluppo, che spazia da ambiti come quello dell’economia fino a raggiungere la sfera sociale, e che ha il compito di preservare l’uomo dall’uso sfrenato e poco intelligente delle risorse naturali.

Sempre più spesso ci sentiamo ripetere che le risorse naturali sono un bene limitato, destinato pertanto ad un’“estinzione”, che se l’uomo non allontanerà ed eviterà, si avvicina ogni giorno di più.

Infatti la causa principale dei problemi ambientali di cui si sente parlare è proprio l’uomo; quell’uomo che è parte dell’ambiente, ma non si cura del suo mantenimento; che si dice attento e preoccupato, ma in realtà non si preoccupa nemmeno della sua stessa salute. Egli infatti è cosciente del problema ambientale e del forte impatto che potrebbe avere su di lui, sa bene che prima o poi si troverà a doverlo fronteggiare direttamente; ma per ora si accontenta di rimedi “apparenti”, che possano avere una durata accettabile e possano mascherare il problema più grande che si cela dietro di essi. Sono grandi gesti nei confronti della Natura, anche se ancora insufficienti.

E dunque si è creato il protocollo di Kyoto, trattato internazionale riguardante il riscaldamento e l’inquinamento globale per la tutela dell’ambiente, che pur vedendo l’assenza di uno tra i più grandi consumatori mondiali di energia, gli Stati Uniti, resta comunque un passo da gigante nella protezione della Natura e dell’uomo stesso.

L’uomo dipende strettamente dall’ambiente, con un legame molto più profondo di quanto egli creda; un legame della cui mancanza, una volta sciolto, potrebbe soffrire profondamente .

L’obiettivo dello sviluppo sostenibile, in fondo, è proprio questo: cercare di mantenere e di stringere ancora più forte questo vincolo di donare e ricevere che ci fa scoprire ogni volta quanto la Natura voglia la nostra amicizia e quanto noi alle volte, con gesti stupidi e sconsiderati, gliela rifiutiamo. Tante, troppe persone sono all’oscuro di questo legame indissolubile che l’uomo ha con la Natura; e, se non ne sono all’oscuro, quanto meno lo ignorano e vivono come se non esistesse.

Il fatto è che non sarà sempre possibile far finta di niente davanti ai problemi che si stanno profilando all’orizzonte, tant’è che molte aziende hanno già proposto programmi di risparmio energetico, ed è compito nostro, di noi uomini attenti all’ambiente, sensibilizzare le persone che ancora non lo sono. Ed è proprio per questo che all’interno della nostra scuola è stato creato il Progetto Comenius, il cui scopo principale è quello di comprendere e far comprendere meglio i problemi ambientali che ormai fanno parte della nostra realtà e quali sono le cause che li generano. E’ bene infatti che soprattutto noi giovani, futuro del mondo, riusciamo a capire bene quale sia l’origine di questa malattia che sta indebolendo la Natura, e troviamo una cura per sconfiggerla. E’ un compito gravoso, che molti non si sentono di affrontare… ma sicuramente la Natura ci sarebbe grata per un atto di coraggio e di amore che ancora in pochi le stanno riservando. E quindi, da generazione responsabile e coraggiosa quale siamo… Chi più adatto di noi ad aiutare l’ambiente, grazie a questa medicina, che si chiama “sviluppo sostenibile”?

Lo sviluppo sostenibile, insomma, non è una realtà lontana ed inaccessibile, a cui si può giungere solo conoscendo a memoria il protocollo di Kyoto o il Rapporto Brundtland: è una realtà che ci vive accanto, che magari qualche volta noi allontaniamo, ma di cui, con un po’ di buona volontà, possiamo entrare a far parte anche noi. Parla il linguaggio del risparmio energetico, si nutre di ecologia, respira con l’ambiente.

Somiglia molto ad un essere vivente in sé e per sé. Ma in fondo la Natura non è forse un essere vivente come il nostro gatto?

Come tale, le dobbiamo il rispetto che lei ci ha sempre dato incondizionatamente.